Ci sono crimini peggiori che bruciare libri. Uno di questi è non leggerli. Joseph Brodsky

giovedì 22 maggio 2014

Pietro Baratta-Dedicato all' Amore



"...Come l'erba del prato appassisce
un sogno svanisce
si perde nel blu,
porta con se' il bel ricordo
che forse quel tempo
non ci darà più
mi guardo intorno un istante
un'ombra fuggente
scompare laggiù;
nella mia mente ci sei e sempre sarai
...quell'attimo in più"


“Dedicato all’ Amore” è il titolo dell’ultima raccolta di poesie dell’autore Pietro Baratta, stimato poeta salernitano che con questa ultima e la precedente raccolta “Inno all’ amore” si è guadagnato positive critiche e prestigiosi premi.
Per entrare nel vivo dell’esperienza emotiva offertaci dal Baratta ci soffermiamo sul titolo dell’opera che già ci preannuncia l’intento celebrativo nei confronti dell’Amore con la A maiuscola.
Scorrendo i venti componimenti ci addentriamo nella poetica dell’autore: l’inno vivo alla gioia e alla speranza in cui la musicalità dei versi rafforza il potere espressivo, ma la poesia può essere anche malinconica ed angosciata, così come ricco di sfaccettature è il sentimento cantato.
L’amore ci viene disegnato come un momento fugace e delicato che serba però la sua verità eterna che nel ricordo persisterà, un “attimo che resta”, vi è poi chiaro il messaggio universale che ci spinge a considerare la vita piena solo se la si trascorre amando. La forza del sentimento sta nell’esperienza della comunione, l’intensità che nascendo in un cuore si libera e ne esce vittoriosa a contagiare la persona amata e il mondo al di fuori di essa, perché tutto si fonde al calore del fuoco interiore.

Leggendo questo libro si ha l’impressione di muoversi, di spaziare dall’amore passionale a quello inteso come fede in Dio, dall’affetto per un amico a quello per una madre. Intraprendiamo quindi un viaggio, quello dell’amore, colmo di salite e discese da percorrere inevitabilmente insieme, il cammino magico, quello della vita piena.

Titolo: Dedicato all' Amore
Autore: Pietro Baratta
Editore: The Writer Edizioni
Pagine: 40
Prezzo: 6,00

Acquistabile in formato ebook sulla pagina http://www.ultimabooks.it/dedicato-all-amore
Sito web dell'autore: www.artistisalernitani.it
Profilo facebook: scrittori emergenti due - scrittori emergenti



venerdì 16 maggio 2014

Intervista a... MATTEO GRIMALDI



Nato (e cresciuto) a L'Aquila nel 1981, vive e lavora a Firenze.

Laureato in informatica, ha scritto tre libri: Non farmi male (2006), Supermarket24 (2010), Una valigia tutta sbagliata (2011) e l’ebook La vita delle cose che amiamo (2012).

Da dieci anni scrive sul suo blog MatteoGrimaldi.com e dal 2009 fa parte della redazione SoloLibri.net.

 

-Come ti sei avvicinato alla lettura e alla scrittura?

 

La lettura è entrata tardi nella mia vita. Non sono stato uno di quei bambini che iniziano a leggere le favole e poi i libri sui pirati e i moschettieri. Peccato. I miei genitori non mi leggevano favole né mi compravano libri. Perciò io vivevo la mia quotidianità come se i libri fossero soltanto quelli di storia, geografia o matematica. Verso i tredici anni ho scoperto Stephen King ed è cambiato tutto. Ero intrappolato nei suoi romanzi. Ci vivevo dentro. Gli devo molto.    

La scrittura invece c'è sempre stata. Ho sempre scritto qualcosa. Un diario, storielle. Mi sono fatto anche regalare una Olivetti. Battevo sui tasti per ore. I miei genitori mi chiedevano cosa stessi scrivendo e io rispondevo che si trattava di una ricerca per la scuola. Fino a che, intorno ai vent'anni, mi sono accorto che poteva diventare una cosa seria.

   

 

-Tre romanzi irrinunciabili?

 

"I miserabili", "Delitto e castigo", "Anna Karenina". E "Stoner". Lo so che tre è meno di quattro, ma i miei romanzi irrinunciabili sono questi qui, tutti al primo posto.

Mi dispiace non riuscire a citare nessun autore vivo. Ma credo che non ci riuscirei neanche se me ne chiedeste sei, o sette o dieci di romanzi irrinunciabili. 

 

-Autori del cuore?

 

Ne ho avuti molti, e quasi tutti sono stati rimpiazzati da altri. Gli autori del cuore sono un po' come gli amori. Appartengono a un'età, a come sei in quel segmento della tua vita.

Comunque dico Dostoevskij per l'inquietudine che riesce a trasmettere. Murakami per i mondi che crea - "1Q84" è un'opera imperfetta, ma immensa, e quest'anno il Nobel se lo meritava tutto. E Philip Roth, perché sembra che le parole gli scorrano dalle dita come acqua veloce. E invece, se conoscete un po' la sua storia, sapete che per lui la scrittura è sofferenza, fatica. Per questo ha annunciato che non scriverà null'altro.

 

-Se fossi il protagonista di un romanzo chi saresti?

 

Questa è facile. Sarei William Stoner. Un uomo che conduce una vita comune, direi quasi banale. Fa l'insegnante universitario per cinquant'anni. È il lavoro che ama, pur privo delle soddisfazioni che si aspettava. Non cambia mai città. Si sposa con una donna che lo rende infelice. Ha una figlia che lo considera un estraneo.

In effetti un personaggio così ordinario non sembra particolarmente promettente per diventare un protagonista memorabile. Ma Stoner è la dimostrazione che una vita silenziosa può diventare una vita speciale e indimenticabile.

Guardo la mia vita con lo stesso affetto con cui John Williams racconta la vita del professor Stoner. E io adesso mi sento un po’ così. Amante della quotidianità, delle cose che mi piacciono, della mia stanza piccola, del silenzio. Banale per i più.

 

-Parlaci delle tue opere

 

Ho pubblicato tre libri e un piccolo ebook.

"Non farmi male" è la mia prima raccolta di racconti uscita nel 2006. Una raccolta di storie violente e senza speranza. I protagonisti non vedono nessuna luce. Subiscono dalla vita torti a cui non possono porre rimedio, perché di fronte a certe cose è impossibile reagire. E anche se in qualche modo ci riesci, i segni restano scavati nella pelle e condizionano tutte le tue scelte future.

"Supermarket24" è il mio esordio nel romanzo. Il protagonista, Luca Sognatore, è un 25enne cinico e disincantato. Dalla sua postazione al reparto ortofrutta di un supermercato immagina e giudica le vite degli altri. Ce l’ha con tutti. È sicuramente una storia più leggera. Luca sognatore non è uno che si fa voler bene, e parecchi lettori mi hanno domandato perché costruire un personaggio così fastidioso. Perché non esiste solo gente amabile, e poi a me lui sta simpatico da morire.

Mi sono molto divertito a scriverlo. Ricordo quei mesi come il periodo della mia vita più faticoso e più ispirato. Lavoravo davvero in un supermercato dieci ore al giorno. Tornavo a casa distrutto e rinascevo scrivendo.

"Una valigia tutta sbagliata" è l’ultimo, una nuova raccolta di racconti. Il terremoto ha distrutto prima e sconvolto poi ognuno di noi. Io non trovavo più le parole. Non riuscivo più a scrivere. Questo era e in parte rimane il segno che mi ha lasciato. Così ho chiesto alla scrittura di aiutarmi a guardare in faccia quello che era accaduto alla mia città, alle vite di tutti, alla mia. Quelle contenute in questa breve raccolta sono sei storie delicate, sei viaggi intesi come fughe dalla realtà. Fughe da un mondo traditore, nella speranza spesso vana di trovarne un altro, meno compromesso, meno feroce.

L'anno scorso ho scritto "La vita delle cose che amiamo", finalista al premio Racconti d'Autore di Perrone Editore e pubblicato da Anna Albano nella sua collana di e-book illustrati. Si tratta di un brevissimo racconto che contiene tutto l'amore di cui sono ricche le cose. L'amore che gli diamo attribuendo loro il valore che hanno per noi, perché sono legate a un momento, a una persona, a un ricordo, a una parola, a una voce, a una confidenza.

Ho immaginato che nemmeno una catastrofe come il terremoto potesse distruggerle. Forse strutturalmente, ma non la vita che gli abbiamo dato noi attraverso quell'amore. È una storia di autoricostruzione, è una storia magica. 

 

martedì 13 maggio 2014

Il sergente nella neve - Mario Rigoni Stern

                                    

                              Ghe rivarem a baita?

"Anche i russi erano come me, lo sentivo. In quell'isba si era creata tra me e i soldati russi, e le donne e bambini un'armonia che non era un armistizio. Era qualcosa di molto più del rispetto che gli animali della foresta hanno l'uno per l'altro. Una volta tanto le circostanze avevano portato degli uomini a saper restare uomini. Chissà dove saranno ora quei soldati, quelle donne, quei bambini. Io spero che la guerra li abbia risparmiati tutti."        

Un libro che non può assolutamente mancare in una libreria è "Il sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern, romanzo d'esordio dello scrittore veneto che narra un capitolo della nostra storia attraverso la viva e puntuale ricostruzione dell'autore. Spesso consigliata come lettura per i più giovani, si dovrebbe in realtà considerare come un testo eterno che andrebbe riletto per coglierne interamente la profondità e la drammaticità.
Racconto autobiografico del Rigoni alpino durante la Seconda Guerra Mondiale, ritirata dalla Russia (1943), si apre con la descrizione della vita nel caposaldo, una quotidianità quasi domestica, le divisioni Cuneense, Tridentina e Julia accampate nei bunker tra la steppa, lungo le rive ghiacciate del Don al di là del quale i russi vivevano nelle stesse condizioni. Ciò che colpisce è il sentimento di pace, forte dentro le trincee, paradossale tra i colpi di mortaio, Rigoni guarda i russi che tentato di attraversare il fiume e vorrebbe quasi gridargli di aspettare la notte per farlo, con pena li sente piangere dopo essere stati feriti, le donne russe sfamano nelle loro isbe calde i soldati, sia russi che italiani. Il più grande messaggio di pace da parte di chi la guerra la combatte ma di certo non l'ha decisa.
Il Sergente maggiore ci racconta del suo plotone: i suoi compagni che nell'unico pentolone cucinavano la polenta e facevano bollire gli indumenti per liberarsi dai pidocchi, il giovane Giuanin che sempre gli domandava <<Ghe rivarem a baita?>> ovvero ci arriveremo a casa? Commoventi i ricordi di quelli che a casa non ci sono tornati e l'amara consapevolezza di come anche i reduci abbiano lasciato troppo sulle rive del Don.
Quando gli ungheresi cedettero alla pressione russa, gli italiani iniziarono la ritirata: la marcia massacrante durante la quale in molti si lasciarono cadere nella neve, a congelare nel sonno; il coraggio e la paura, l'evidente fragilità della vita e insieme la poesia straziante degli uomini di guerra.

                                                                                                            Romina Elpenice D'Aloisio


Titolo: Il sergente nella neve
Autore: Mario Rigoni Stern
Editore: Einaudi
Pagine: 139
Prezzo: 9,50
                                                                 


                                                            


 


lunedì 12 maggio 2014

Non dire Gatto - Barbara Constantine

Affascinato da sempre dal "romanticismo fotografico" francese ho scoperto Barbara Constantine grazie ai suoi originali titoli.
Per farsi quattro chiacchiere con dei simpatici vecchietti basta immergersi in "E poi, Paulette...", per conoscere un bambino straordinariamente sconvolgente bisogna sfogliare le pagine di "Tom piccolo Tom" ...
 L'ultimo romanzo che ho letto, però, è "Non dire gatto" (romanzo d'esordio della Constantine).

"Anche se vecchi e non più belli, hanno ancora un sacco di amore da fare, e da darsi, quei due."

E' innanzitutto la storia di Bastos, un pigro gatto filosofo costretto a dormire con un occhio aperto perchè Raymond, il suo padrone cerca di prenderlo a fucilate quando è nervoso.
E' la storia quindi di Raymond e sua moglie Mine, due romantici anziani.
E' la storia di Josette, la loro figlia, tradita da un marito che il destino farà schiantare contro un cervo.
E' la storia di Rémi, il piccoletto della coppia, che per una serie di eventi andrà a vivere con i nonni e Bastos.
E' la storia di Pierre, Paul e Jacques, tre fratellini già alticci.
E' la storia di Pierrot, che coltiva un'ambizione segreta ma che per ora lavora nelle pompe funebri.
E' la storia di Marie-Rose che vuole diventare una scrittrice di libri di ricette...cucinando ratti.
E' la storia di Geneviève che scrive lettere d'amore ad un galeotto.
E' la storia di Edith, che passa notti di fuoco con il marito della sua migliore amica.
E' la storia di Flo, che crea oroscopi ai quali neanche lei crede.
E' la storia poi di Martine, Robert, Arnaud, Bobba e della cagnolina Youka.

L'autrice tesse un intreccio magico che farà incontrare e scontrare tutti i personaggi creando un opera che colpisce al cuore.E' un romanzo che ti fa venire voglia di prendere un gatto...poi un cane...di avere un bambino...di essere bambino...di viaggiare...e di riscoprire la propria casa e chi la abita. Dà vita a dei personaggi che, una volta finito di leggere il romanzo, speri di incontrare davvero.

                      Alessandro Del Vecchio



Titolo: Non Dire Gatto
Autore: Barbara Constantine
Editore: CairoEditore
Pagine: 200
Prezzo: 15 €