"Era inevitabile: l'odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati"
L'AMORE AI TEMPI DEL COLERA
Florentino Ariza, giovane impiegato con la passione per la poesia, riceve l'incarico di consegnare un telegramma alla famiglia Daza, incontra la bella Fermina e se ne innamora.
Questo amore, però, dovrà aspettare "cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese".
Dopo quell' incontro Florentino scrive una lettera a Fermina, che sembra ricambiare i suoi sentimenti. Ma quando suo padre scopre questa relazione tenterà di ostacolarla in tutti i modi, fino a prendere la decisione di cambiare città sperando che i due giovani si dimentichino con il tempo e la distanza.
Da questo momento le strade dei due si separeranno. Fermina si comporterà come se quell'uomo non esistesse, sposa il medico Juvenal Urbino, lo scapolo più ambito della città. Al momento del matrimonio, però, non c'è amore all'interno della coppia, nascerà lentamente, contrastando le liti e i tradimenti del marito, trovando un'invidiabile stabilità. Florentino, invece, vivrà numerose avventure intraprendendo una scalata sociale all'interno della Compagnia Fluviale dei Caraibi, appartenuta alla zio Don Leo, allo scopo di sentirsi degno di meritare l'amore di Fermina.
Si incontrano casualmente anni dopo mentre lei passeggia col marito, ma, nonostante l'amore sopito, lei mostrerà sempre una solida indifferenza. Ciò è motivo di tristezza per Florentino, che è sì malinconico ma anche testardo e paziente.
Quando finalmente Juvenal, ormai anziano muore, Florentino andrà alla ricerca della vedova per ribadirle la sua promessa d'amore. Fermina lo caccia subito di casa, ma qualche mese dopo risponderà alle lettere di Florentino coronando così quell'amore tanto atteso.
Ho scelto questo romanzo per omaggiare la scomparsa di Gabriel Garcia Màrquez perchè racconta con fermezza e con un celato e raffinato romanticismo una grandiosa storia d'amore.
Questi cinquant'anni scorrono in pochi secondi grazie al suo stile inconfondibile, e per l'occasione abbandona la denuncia sociale per donarci una scrittura pura e commovente, che prende vita anche grazie al folclore tipico della gente, combattiva e passionale, del sud America.
Un piccolo omaggio per un autore formidabile nei testi e nelle idee, fonte di ispirazione e sorpresa per chi ha letto e leggerà i suoi immortali romanzi.
Alessandro Del Vecchio
Gabriel Garcia Màrquez
(6 marzo 1927 - 17 aprile 2014)
R.I.P.
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