IN VIAGGIO CON ERNEST.
“Ora parlava proprio come una carogna, e da quando era ragazzo non aveva mai avutò pietà per nessuno. Ma non aveva mai avuto pietà nemmeno per se stesso.”
Durante un recente viaggio in treno mi sono intrattenuta leggendo “Avere e non avere”, romanzo minore di Ernest Hemingway scritto tra il 1933 e il 1936, pubblicato nel’37 come unica narrazione anche se in realtà consta di 3 parti di cui le prime due apparvero già edite separatamente.
Protagonista della vicenda è Harry Morgan, uomo di mare e padre di famiglia che sopravvive, non senza guai, navigando tra Key West e Cuba. Cruciale si mostra la differenza tra l’avere e il non avere e Harry rappresenta l’eroe che non si rassegna allo stato delle cose, bello e sprezzante del pericolo, lotta per poter permettere alla sua famiglia una vita migliore restando forte e audace anche dopo aver subito una menomazione.
Fortunata si mostra la scelta della divisione del romanzo nei tre capitoli aventi diverse voci narranti che ci portano a conoscere Harry da diversi punti di vista anche senza sapere molto dell’uomo che fu prima degli eventi narrati, il pescatore/contrabbandiere esiste solo nel presente, qualche raro ricordo della moglie Marie ci dipinge un Harry diverso.
Nel romanzo, così come nella vita dei protagonisti, non esiste molto spazio per la riflessione; padrona della scena è l’azione, vediamo infatti compiere ad Harry atti dei quali non avevamo nessun sentore non riuscendo a decifrare i suoi pensieri. Il racconto così si svolge tra descrizioni e dialoghi, inserendo sullo sfondo vicende legate a personaggi minori che rafforzano lo stato d’animo del lettore su quanto accade ad Harry; così i fari dell’auto di Marie illuminano un Richard Gordon pesto e ubriaco proprio nel momento di massima pena e desolazione.
Appaiono al fianco del protagonista traditori, speculatori, reietti, reduci abbrutiti, sovversivi ma mai criminali, lo stesso Harry non ci appare mai come un carattere negativo, ha le sue buone ragioni e questo vale anche per i personaggi di contorno, così l’omicidio è un lecito mezzo per realizzarsi, l’adulterio è sostenuto dall’insoddisfazione e la meschinità e la conseguenza della durezza del contesto socio-economico.
Tutto ciò è reso possibile dalla maestria dello scrittore che non esprime mai un giudizio morale su quanto fanno accadere i suoi personaggi, essi vivono di vita propria ed Hemingway è un testimone discreto.
Quando il mio viaggio è terminato ho chiuso il libro e dal finestrino del treno ho visto il mare , immaginando Harry ad attendermi per pescare marlin.
Romina Elpenice D'Aloisio
Titolo: Avere e non avere
Autore: Ernest Hemingway
Editore: Oscar Mondadori
Pagine: 256
Prezzo: 9.50 €
Purtroppo questo è uno dei romanzi di Hemingway che ho apprezzato di meno, sia per le tematiche che per lo stile. Rimane comunque un romanzo da leggere per comprendere al meglio l'autore e il suo stile narrativo. Io personalmente lo consiglierei ma con "precauzione".
RispondiEliminadetto questo bel lavoro ragazzi. Mi sembra un blog che promette bene.
in bocca al lupo. Patrizia.